La Cathédrale de Lourdes

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domenica 23 gennaio 2011

Lo scatolone

E' strano come 19 anni di amicizia possano essere riposti in uno scatolone. Ieri sera, preda della rabbia ma con voglia di farlo, ho raccolto un pezzo della mia vita in quattro pezzi di cartone. Non avvolti nella carta velina o adagiati con cura ma accatastati gli uni sugli altri, come i cocci del mio cuore. Fotografie, pensieri carini, regalini più o meno grandi, tovaglie, TUTTO è finito lì dentro.
Non lo butterò, non merito anche questo.
So che in un lontano futuro avrò voglia di rivivere questi anni passati e so che riuscirò a guardare a essi con un sorriso amaro per quello che è capitato ma con la serenità di averli comunque vissuti.
E' triste che gli avvenimenti della vita possano cambiare così tanto le persone, farle mutare al punto da trasformarle rendendole piene di livore e rabbia.
Mi spiace tanto. Ho pianto tutta la notte ma da oggi so che andrà sempre un po'meglio. Grazie alla cura che sto facendo, certo, ma anche perché ora ho saputo, ho toccato con mano e sentito che il mio affetto era grande, tanto grande, penso ben riposto ma non contraccambiato fino in fondo.
Mi importa ma oramai non tornerò mai più indietro. Troppe cose brutte mi sono sentita dire. Le ho volute sapere, sicuramente ma mi hanno fatto male lo stesso.
Soprattutto sapere che sono come sua suocera...
Con questo ho detto tutto.
Lo scatolone di cartone finirà in garage, su uno scaffale di legno, senza nessuna scritta o riferimento e solo quando sarò più forte, tra tanti anni, magari lo riprenderò in mano. Non avrà senso ma magari utilizzerò gli oggetti che sono all'interno...Le foto sul computer le ho messe in una cartella con la scritta: 'non guardare' e so che sono là.
Quando sarò più forte.
Questa è la vita, signori e signore, benvenuti sulla giostra.
Fa male, tanto, andremo avanti.
D'altronde, lo spettacolo non deve sempre continuare?
con affetto.

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